"Mappa di comunità di San
Feliciano", Città della Pieve 2012.
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San Feliciano
TEGAMACCIO
Il nome deriva dal recipiente in cui viene cucinato e servito: una terrina, ma è ottimo piatto anche se cotto in un'altra casseruola.
Prendete delle anguille, non troppo grosse, spellatele, pulitele bene e tagliatele a pezzetti: prendete poi dei filetti di pesce misto: persico sole, persico reale, tinca. Nella terrina preparate il sugo mettendo un poco d'olio, fino a coprire il fondo della pentola, due o tre spicchi d'aglio, due mazzetti di prezzemolo (legati con un filo), un peperoncino. Fate soffriggere il tutto. Quando gli ingredienti avranno preso colore, togliere il prezzemolo e l'aglio lasciando invece il peperoncino; aggiungete poi sugo di pomodoro, un cucchiaio di conserva e sale. Durante la cottura aggiungete al sugo un bel bicchiere di vino bianco. Quando il sugo avrà bollito lentamente, per circa 40 minuti, collocateci le anguille, che avrete prima scaldate in altro tegame a fuoco vivo e ben scolate, aggiungete pepe e sale. Quando le anguille saranno quasi cotte, introducete anche i filetti e regolate la quantità del sale e del pepe. Lasciate cuocere il tutto senza adoperare il mestolo; per evitare che il pesce si attacchi al fondo, muovete a rotazione la terrina. A cottura ultimata, servitelo bollente in un piatto (meglio ancora in una piccola terrina) dove prima avete avuto cura di predisporre una o due fette di pane abbrustolito e leggermente profumato con uno spicchio d'aglio. |
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